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Roma 1927, Isgrò verso la Meta: “Dobbiamo spingerci oltre i nostri limiti. Anche io posso dare di più”

 09/01/2025 Letto 214 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Antonio Iozzo
Società:    ROMA 1927 FUTSAL





Il 2025 è appena iniziato, ma ha già regalato emozioni forti ad Antonino Isgrò. Prima la delusione nella Supercoppa, poi la gioia derivante dalla vittoria nel derby giocato in Coppa Divisione. Sensazioni contrastanti per il classe 2002 e più in generale per la Roma 1927, pronta a rituffarsi anche sul campionato di Serie A. All’orizzonte il big match casalingo contro il Meta Catania.

“Una partita secca non è mai facile, soprattutto se giochi fuori casa. Sapevamo che sarebbe stata una  gara difficile, ma penso che abbiamo disputato tutti un’ottima prestazione, e siamo riusciti a vincerla”. Isgrò parte dall’ultima sfida: il 5-4 ottenuto sul campo della Lazio nei sedicesimi di Coppa Divisione, una competizione da provare a vincere. “La strada è ancora lunga - sottolinea -, ma noi vogliamo a tutti i costi arrivare fino in fondo”. 

Puntare al massimo, senza porsi limiti. Sempre a caccia di nuovi obiettivi, per dimenticare quelli sfumati: “La sconfitta contro il Napoli, in Supercoppa, è stata dura da digerire - ammette il numero 7 -, ma, purtroppo, nello sport queste cose succedono”. Conta come si reagisce: “L’importante è rialzarsi subito e pensare al campionato. Noi lo abbiamo fatto, dando il massimo in allenamento”. E allora testa al Meta: “Il Catania è una squadra molto forte e unita, lo ha dimostrato in Supercoppa”, osserva il giovane siciliano. Servirà una Roma perfetta per conquistare i tre punti: “Per vincere queste sfide non basta il 100%, dobbiamo spingerci oltre i nostri limiti, ma sono sicuro che noi possiamo farlo”.

È il momento di alzare l’asticella: “So che posso dare di più e mi sto allenando per riuscirci. Ho ancora tanto da imparare, ma, per fortuna, ho dei compagni che mi aiutano ogni giorno sia in campo che fuori - conclude Isgrò -. Sono sicuro che prima o poi le soddisfazioni arriveranno”.


Antonio Iozzo





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