Don Bosco lassù, ma la strada è ancora lunga. Monni: "Il difficile inizia quando sei in cima"
Il Don Bosco non ha fallito il big match contro il Palombara: vittoria per 3-0, in un Rino Merolle gremito di tifosi, e operazione sorpasso completata. Adesso i gialloblù, a sei giornate dal termine, guidano il girone D di Serie C2. L’obiettivo è difendere la vetta appena conquistata.
RESTARE IN CIMA - “Giocheremo le partite che restano senza guardare la classifica. Questo ci darà modo di non sottovalutare nessuno e di concentrarci unicamente sulla vittoria finale. Come ho detto ai miei compagni, il difficile inizia quando sei in cima e sai di non poter sbagliare. Per questo stiamo preparando il match contro l’Emmesse con la stessa cura e dedizione che abbiamo messo negli scontri diretti affrontati”. Questa l’analisi di Federico Monni, giocatore alla prima stagione al Don Bosco, ma già elemento chiave dello spogliatoio. “Ho molta esperienza in questa categoria e so cosa si prova a vincere un titolo in C2. Per questo cerco sempre di far capire a tutti l’importanza di ogni gara, indipendentemente dall’avversario affrontato”.
UNICO OBIETTIVO - Monni ha creduto fin da subito nel progetto della società: “Non ho mai pensato fossimo una rivelazione. Certamente vincere al primo anno di C2 non è una cosa semplice, ma i presupposti c’erano e ci sono tutti. L’ho sempre sostenuto, anche a inizio campionato, quando avevamo collezionato due sconfitte e una vittoria nelle prime tre giornate”. Con il tempo, il Don Bosco ha saputo cambiare marcia: “Siamo cresciuti tantissimo in questi mesi, come si è visto nella vittoria contro il Palombara. Qui si respira tranquillità e l’ambiente è molto familiare”. Infine una menzione speciale per il fantastico pubblico che anima le partite al Rino Merolle: “Gioco da più di venti anni, ma non avevo mai assistito a una cosa del genere - conclude Monni -. È un’atmosfera da brividi”.
Irene Annarelli
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