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Virtus in cerca di riscatto, Caloiaro: "Non possiamo permetterci altri passi falsi"

 14/12/2023 Letto 285 volte

Categoria:    Serie D
Autore:    Redazione
Società:    VIRTUS LAZIO





Dopo cinque vittorie e un pareggio, è arrivata la prima sconfitta per la Virtus Lazio, che si è arresa contro l’Emmesse. Ora i biancocelesti andranno a caccia dell’immediato riscatto nel match contro il Granata, in programma martedì 19 dicembre.

PROSSIMA TAPPA - Un altro passo falso potrebbe compromettere le ambizioni della Lazio: “Sarà un match molto combattuto, ad alta intensità agonistica e non possiamo permetterci di perdere”. A presentare la sfida contro il Granata è Roberto Caloiaro, estremo difensore che fa dell’esperienza il suo punto di forza: “Abbiamo già metabolizzato la sconfitta di venerdì, seppur pesante, e, come di consuetudine, ci stiamo preparando con grande attenzione per la prossima gara, impegnandoci al massimo. Non ci nascondiamo dietro un dito, contro il Granata è fondamentale fare bottino pieno per rimanere agganciati ai vertici della classifica”.

FATTORE X - Caloiaro crede molto nei suoi compagni di squadra, ma sa che per arrivare all’obiettivo finale occorre migliorare dal punto di vista della finalizzazione: “Contro l’Emmesse abbiamo pagato sicuramente i nostri errori tecnici sottoporta, oltre ad alcune decisioni arbitrali secondo me non corrette e che ci hanno penalizzato. In ogni caso, abbiamo tanta esperienza in campo, nonostante una rosa con numerosi giocatori giovani. Siamo consapevoli di questo e lavoriamo duramente in ogni allenamento per migliorare ancora di più”.

PASSIONE INFINITA - Il portiere numero 22 è alla sua seconda stagione in questa società: “Mi trovo benissimo e sono in piena sintonia con i miei compagni e con tutto lo staff tecnico e dirigenziale. Non potevo davvero chiedere di meglio per la parte finale della mia carriera. Voglio divertirmi e lottare fino alla fine con le altre pretendenti al titolo, godendomi la stagione in corso”. Sul suo rapporto con la porta aggiunge: “Faccio questo ruolo dal 1989 e da allora non mi sono mai fermato. La gioia che provo ogni volta che preparo il borsone per andare al campo è la stessa del primo giorno. Ho capito che un portiere deve essere calmo, paziente e anche un po’ folle”.


Irene Annarelli



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