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U15, ben più di un trofeo al TdR. Fazio: “Percorso eccellente, nato dalla progettualità, idee chiare e studio”

 17/04/2023 Letto 1092 volte

Categoria:    Giovanili
Autore:    Redazione
Società:    VARIE





Un capolavoro sportivo, quello concretizzatosi in Veneto, che ha regalato al Lazio il suo secondo titolo Under 15 al Torneo delle Regioni, ottenuto ancora una volta in finale col Piemonte VdA. Un trionfo, quello di dodici promesse del futsal, reso possibile, al di là delle qualità degli individui, grazie all’alchimia del gruppo. È proprio Davide Fazio, il tecnico della Rappresentativa Under 15 campione, a ripercorrere, col cuore, il percorso che ha portato i suoi ragazzi - e il suo staff - a salire sul tetto d’Italia.

LA DEDICA - “In primis - esordisce il tecnico - voglio ringraziare la persona più importante per la vittoria del Lazio, mia moglie Monica. Quando l’ho vista (insieme alla mia mamma) la sera prima della finale, sul treno in arrivo alla stazione di Peschiera, sono stato costretto a raddoppiare le energie per regalare loro una giornata ricca di emozioni positive”.

STAFF - “È stato un percorso difficile e complicato (nei mesi di preparazione) e, per questo ancora più esaltante, che mi rende assolutamente orgoglioso di quanto fatto. La base di questo viaggio meraviglioso è stata la scelta dei componenti dello staff: ho dato priorità allo spessore umano piuttosto che all’esperienza nel mondo del calcio a 5, scegliendo di contornarmi di persone amiche, con le quali condivido medesimi valori e principi di vita”.

“Luigi Cerchi, dirigente accompagnatore ufficiale, ha messo tutta la propria competenza organizzativa e gestionale (facile per lui che è direttore di un importante tipografia romana), risolvendo tutti i numerosi problemi, anche logistici, che abbiamo avuto ed è stato uomo di rappresentanza nei rapporti istituzionali e con gli ufficiali di gara: lo stesso responsabile, Marco Tosini, si è trovato in assoluta sintonia con lui. Inoltre Luigi è il numero uno nell’organizzare eventi e nel ‘fare gruppo”.

“Flavio Di Stefano, di professione giornalista, è entrato nello staff inizialmente con il compito di raccontare, tramite la nostra pagina facebook ‘Rappresentativa Lazio Under 15’, al mondo esterno il lavoro settimanale che proponevamo e ci è riuscito in maniera eccellente. Successivamente, essendo una persona brillante, è riuscito a svolgere meravigliosamente anche la parte relativa alla preparazione fisica (pre e post gara). È stato infine fondamentale, grazie alle sue doti empatiche, nello sviluppo dei rapporti con i singoli ragazzi, anche aiutandoli a farli sbocciare come persone”.

“Davide Liberati e Marco Ninni sono ragazzi che conosco da quasi vent’anni, avendoli allenati per molto tempo (proprio fin dall’Under 15): la profonda conoscenza reciproca ha reso più semplice ogni aspetto collaborativo. Davide ha svolto in maniera impeccabile il ruolo di preparatore dei portieri (entrambi tra l’altro decisivi nell’arco della competizione), e, durante il Torneo, ha anche seguito quotidianamente i ragazzi infortunati: era lui a relazionarsi con i medici e il fisioterapista al seguito delle Rappresentative e a occuparsi delle terapie da effettuare. Anche per questioni anagrafiche, essendo il più giovane dello staff, è stato l’anello di congiunzione tra noi e la squadra. Marco è stato il mio più stretto collaboratore tecnico: è un attento osservatore e molte mie scelte tattiche sono dipese da sue considerazioni e intuizioni avvenute nel corso dei raduni. In Veneto, è arrivato dopo la fase a girone e ha fornito un supporto determinante anche nelle match analysis che quotidianamente svolgevamo: grazie a lui abbiamo potuto raddoppiare il materiale video da visionare. Inoltre è stato fondamentale anche nello svolgimento delle attività di recupero fisico dei ragazzi. Durante la finale poi, a causa del malfunzionamento del tabellone, era praticamente sul tavolino del terzo arbitro per aggiornarci sul tempo effettivo”.

“Senza dimenticare Federico Scalambretti, laureando in Scienze Motorie e altro ragazzo ‘cresciuto’ calcisticamente (e non solo) con me, il quale, sebbene a distanza, ci ha fornito una preziosa assistenza sotto il profilo dell’educazione alimentare e ha delineato la preparazione fisica e il recupero muscolare degli atleti.

Tutti i componenti dello staff sono stati un esempio costante, per i ragazzi, di comportamenti positivi”.

“Aver condiviso con loro questa avventura è stato fantastico e solo grazie alle loro competenze e alla loro abnegazione, ognuno nel proprio ruolo, siamo riusciti a creare un qualcosa di magnifico”.

PERCORSO - “Sapevo che avremmo dovuto, fin dall’inizio, triplicare gli sforzi per colmare un gap organizzativo e strutturale che avevamo in partenza. Sapevo, ad esempio, che Comitati come il Piemonte V.A. e la Puglia (inserite tra l’altro nel nostro stesso girone) potevano vantare il medesimo staff per la rappresentativa e i centri Federali e pertanto avevano un enorme vantaggio iniziale su di noi: la possibilità di sostenere (tra sedute CST e allenamenti della rappresentativa) decine e decine di raduni in più rispetto a quanto ne avremmo mai potuti fare noi: non potendo contare sulla quantità, siamo stati costretti ad aumentare la qualità del nostro lavoro”.

“Abbiamo effettuato 18 raduni (di cui i primi sei di pura selezione) e visionato molte partite di campionato oltre a diverse sedute del CST di Roma PalaOlgiata. Dal settimo raduno in poi (nella nostra casa del PalaMillevoi, altra conquista di questo staff, da condividere con Marco Tosini, il quale ha sempre creduto in noi) abbiamo iniziato a lavorare, con continuità, su sedici magnifici ragazzi (bravi tecnicamente ma soprattutto particolarmente recettivi, quindi in grado di assimilare e riportare immediatamente sul campo, i dettami tattici condivisi), da cui poi abbiamo scelto i dodici che erano, senza dubbio, i più pronti sotto ogni profilo, anche caratteriale e comportamentale”.

“L’eccellenza del nostro percorso nasce dalla progettualità, dalle idee (anche tattiche) chiare e dallo studio che abbiamo messo in ogni componente allenata: tattica, mentale, fisica, comportamentale e alimentare. Nel corso dei mesi abbiamo lavorato su tutti questi aspetti e abbiamo convinto della bontà delle nostre idee i ragazzi, i quali ci hanno dato piena fiducia e si sono impegnati al massimo. I ragazzi hanno capito che è importante Il rispetto verso ogni componente di questo sport e il divertirsi, giocando senza mai mollare e cercando, per ogni problema, una soluzione piuttosto che un alibi. I ragazzi, nel corso di questi mesi di preparazione, hanno fatto propri questi principi e li hanno poi riportate in campo: rendendoci assolutamente orgogliosi e fieri aldilà della vittoria finale”.

“La dimostrazione è aver giocato sei partite (in sette giorni) e aver preso solo due cartellini gialli (per falli di gioco, di cui uno a due secondi dalla fine del quarto di finale), di essere andati anche sotto nel punteggio (con il Piemonte, nel girone iniziale, e con il Veneto, nel quarto di finale) ma di aver mantenuto sempre la lucidità e la serenità nel giocare (e recuperare) la partita, di aver subito nel corso di una partita del Torneo degli atti di violenza senza reagire minimamente ai medesimi (rendendo noi staff orgogliosi soprattutto perché avvenuto sotto gli occhi dei responsabili SGS del progetto Futsal+, che hanno certamente apprezzato il comportamento dei nostri ragazzi), di aver subito, a pochi minuti dalla fine della finale, il gol del pareggio in un contrasto che avrebbe potuto (in altri) suscitare proteste o polemiche e non aver minimamente pensato a farlo”.

“Le soddisfazioni più grandi sono stati i riconoscimenti avuti, in corso di svolgimento della manifestazione (e quindi non legati al risultato finale) da altri allenatori e Comitati per come gestivamo il nostro gruppo, per il nostro comportamento (dentro e fuori il rettangolo di gioco), per il calcio a 5 espresso in campo e anche per la positiva comunicazione social: abbiamo fornito, a chi è stato un attento osservatore, un possibile modello, formativo e di preparazione, da seguire (almeno per la categoria Under 15)”.

“È stato davvero gratificante vedere persone esterne al nostro gruppo (come la nostra Under 17 nella gara del girone contro il Piemonte oppure i ragazzi avversari del Cr Veneto in finale) emozionarsi con noi: siamo riusciti a creare una sinergia e un’alchimia tra tutte le componenti coinvolte in questo percorso (tifosi inclusi). David Calabria (che ringrazio ancora pubblicamente per le splendide parole avute nei nostri riguardi), ultimo mister laziale a vincere il TDR Under 15 e grande esperto di futsal, durante il commento tecnico della finale, ha spiegato benissimo al pubblico le nostre idee tattiche e il nostro atteggiamento (anche mentale) ma soprattutto ha sottolineato le emozioni che questa squadra ha saputo trasmettere all’esterno. Siamo riusciti a portare tutti i ragazzi su un livello superiore e li abbiamo restituiamo alle società (e alle famiglie) cresciuti in maniera esponenziale e massimale”.

OBIETTIVI E MERITI - “Il merito più grande per il percorso svolto (e per il successo finale) va ai nostri dodici atleti: sono stati davvero straordinari, ci hanno dato fiducia e seguito in maniera encomiabile. Hanno ampiamente ripagato gli sforzi effettuati, nel corso degli anni, dalle loro rispettive società di appartenenza e dalle loro famiglie. È il primo titolo di Marco Tosini quale delegato e responsabile del calcio a 5 Lazio: ha avuto il coraggio di cambiare e le sue scelte sono state ampiamente ripagate”.

“L’obiettivo ora è godersi questo spettacolare risultato (inteso come percorso di crescita) che riguarda tutto movimento laziale e condividerlo con chi (anche le società, le famiglie e le persone terze) ha materialmente contribuito a esso: sulla nostra pagina social (facebook, ‘Rappresentativa Lazio Under 15’) daremo merito a tutti coloro hanno permesso questo trionfo e che speriamo di poter salutare e ringraziare, al più presto, anche personalmente in una serata che stiamo organizzando. È un successo per tutto il movimento calcistico del Lazio e dobbiamo adoperarci affinché questa vittoria non resti unica e isolata ma sia l’inizio di un percorso, sotto certi aspetti nuovo, di crescita per la nostra regione. Pronti poi per ripartire immediatamente”.

SOGNO - “Personalmente, il sogno, che ho già condiviso anche con Marco Tosini, è quello, qualora ci fossero le condizioni, di iniziare nuovamente un percorso, con il medesimo staff, la prossima stagione con un nuovo gruppo under 15 (quindi 2009 e 2010) e successivamente ricostruire il gruppo 2008-09 nella futura Under 17. Nel frattempo cercheremo, con il supporto del Comitato, di sviluppare alcune idee innovative per valorizzare sul territorio i nostri giovani talenti e il lavoro fin qui positivamente fatto da questo gruppo. Forza il Lazio”.


Redazione C5Live

 




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