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Flavio Falasca e i sogni di famiglia: "Voglio portare il mio Divino Amore ad alti livelli"

 09/03/2017 Letto 1865 volte

Categoria:    Giovanili
Autore:   
Società:    DIVINO AMORE





I prodotti del vivaio targati Divino Amore. La squadra di Gianfrancesco si assicura un futuro, crescendo piccoli giocatori per il domani. Flavio Falasca: “Voglio portare il club ad alti livelli”.

APPARTENENZA - Che sia affezionato ai colori del Divino Amore lo si capisce subito. 13 anni, vice capitano dei giovanissimi. “Sono arrivato qui che ero piccolino, si può dire che qui ci sia cresciuto” dice Flavio, sebbene l'essere cresciuto per lui è aver ancora percorso poca strada. Il suo ruolo è il pivot e ha già una visione molto lucida del futsal.

STAGIONE - La squadra non è andata proprio ad alti livelli. La stagione è stata due facce della stessa medaglia, croce e delizia. “All'inizio non è partito per niente bene il campionato. Accumulavamo sconfitte su sconfitte” riassume il giovane Falasca. “Quando il nostro mister ci ha insegnato a giocare a calcio a 5, abbiamo cominciato ad andar bene: ci mettiamo grinta e cuore per portare questa squadra a salvarsi in élite. Sono molto soddisfatto dal lavoro che stiamo facendo, siamo un gruppo unito che non molla mai: e tutto grazie al nostro mister Mauro Filippini” il parere di Flavio.

DESIDERI - Ogni uomo, grande e piccolo, porta dentro di sé un sogno. Falasca non è da meno, il suo però ha un sapore piuttosto particolare. Il motore che traina la sua carriera, le orme da ricalcare, oltre ai grandi giocatori della disciplina, sono quelle di suo fratello Giordano (capitano degli allievi). “Il mio sogno sicuramente è quello di portare questa squadra ad altissimi livelli perché sono fiero della società: vorrei vincere l'élite e diventare campione d'Italia con la rappresentativa del Lazio” sintetizza il vicecapitano della squadra di Filippini. “Poi a livello personale ho il modello in casa: vorrei inseguire il sogno del futsal come fa mio fratello, con la sua grinta e determinazione. E diventare campione d'Italia come lo è diventato lui”. Un fratello è uno stimolo in più.


Marco Panunzi



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