Marcello Serratore, un'eminenza grigia a Eboli. "Io, la Feldi, Figu e il futuro"
Gap Year. Lo hanno ribattezzato così l’anno sabbatico, un periodo di interruzione di una carriera sportiva/lavorativa che consente al diretto interessato di staccare la spina per dedicarsi ai propri interessi ed esigenze personali. Almeno queste erano le intenzioni di Marcello Serratore, una vita per il futsal, in tutte le sue sfaccettature: giocatore, allenatore, direttore tecnico e sportivo. “È la prima stagione che sono fermo dopo 12 anni da dirigente” dice uno dei personaggi storici e più preparati del nostro del futsal. Lo dice con quel sorriso sulle labbra che nasconde ben altro.
DIETRO LE QUINTE - “Sensazione nuova e strana - spiega il gragnanese - anche se pensavo di staccare completamente la spina, invece non è stato così”. Telefono bollente, la solita chiamata di Gaetano Di Domenico che esula dal mondo del futsal ma che vuoi o non vuoi si finisce sempre a parlare di calcio a 5, la dedica di Lucho Antonelli all’indomani della conquista della Coppa Italia: pur non figurando nell’organigramma delle Volpi salernitane, Marcello Serratore è come se non fosse mai andato via da Eboli, una sorta di eminenza grigia dietro tutte le mosse di futsalmercato. “Non sono potuto andare a Jesi con loro - rivela Marcello Serratore - perché ho preferito stare vicino a un amico fraterno nei suoi ultimi giorni di vita”. Ma è stato lui a portare Lucho Antonelli a Eboli, e non solo. “Mi ha colpito sin dai primi incontri dello scorso aprile - rivela - Figu è un allenatore che lavora sempre con tanta intensità, ma per far giocare tutti i ragazzi a disposizione. Lo faceva anche quando era in Argentina. Speravo facesse questo percorso anche in Italia e le sue parole dopo il successo in Coppa Italia mi hanno fatto molto piacere. Non sono io che devo dire della Feldi, sappiamo tutti noi delle scelte fatte, con Di Domenico c’è stato sempre confronto continuo”. Un rapporto fraterno quello con il Pres, cambiato fino a un certo punto. “Nel quotidiano ci vediamo meno - sorride - ma le nostre telefonate ci sono sempre, immancabili”.
SOGNO E REALTÀ - Così sta trascorrendo il suo atipico Gap Year Serratore, un po’ come Ibra per Cardinale (paragone azzardato vista la fede nerazzurra di Marcello, ma calzante nel suo concept) o ciò che sarà Ranieri per i Friedkin da giugno. Ma chissà cosa può riservargli il futuro. Se dovesse arrivare quella telefonata dalla Nazionale, risponderebbe subito, sarebbe la chiusura del cerchio. L’eminenza grigia della Feldi non ci pensa, comunque, ha altro per la testa. “Mi piacerebbe avere un anno sabbatico vero - ammette - il futsal mi manca anche se fa parte delle mie giornate”. Nell’immediato, poi, c’è l'intenzione di un progetto ambizioso da portare avanti, quello nella sua Gragnano, nella scuola secondaria di 1° dell'Istituto Comprensivo Lizzadri-Roncalli; un progetto di calcio a 5 che vedrà coinvolti tutti i ragazzi, quelli guai chi glieli tocca. Un po’ come la Feldi, anche se un po’ meno… altrimenti che anno sabbatico è.
Redazione C5Live
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