Kaos, l'analisi di Checa: "Bilancio positivo, stiamo seguendo la strada giusta"
E' stato l’ultimo a chiudere la stagione portando i suoi ragazzi sino alla finale scudetto, un traguardo forse impensabile ad inizio stagione che si è concretizzato giorno dopo giorno. Nunzio Checa, 46 anni napoletano di nascita e reggiano d’adozione, ha passato l’ultima stagione dividendosi come secondo allenatore al fianco di Juanlu Alonso con la prima squadra e al timone della Rewind Kaos Reggio Emilia Under 19. E con il trainer granata non si può che analizzare una stagione piena di emozioni e risultati, dando già uno sguardo al futuro.
“Sono stati dieci mesi e mezzo di lavoro intenso, spesso e volentieri passavo 6 ore al giorno al palazzetto tra prima squadra e Under 19, ma è stato tutto molto piacevole - racconta Checa -. Con lo staff della prima squadra si era formato un gruppo di lavoro davvero eccezionale, si stava bene insieme. Abbiamo lavorato in sinergia e anche il gruppo dei giocatori della prima squadra è stato fantastico. Per quanto riguarda l'Under 19, ogni giorno ero spinto dalla motivazione di dare tutto quello che avevo per far crescere questi ragazzi. Tanto lavoro l’ho svolto anche di notte e gli obiettivi che man mano abbiamo raggiunto hanno ripagato tutto”.
L’Under19 ha letteralmente dominato a livello regionale, ma dalla Coppa Italia e dalla finale scudetto siete usciti sconfitti. Qual è il suo bilancio della stagione appena conclusa?
“Il bilancio è positivo, se parliamo di risultati alla Final Eight di Coppa Italia abbiamo mancato la finale di un soffio, ma abbiamo espresso un ottimo gioco e la finale scudetto l’abbiamo persa contro una squadra più attrezzata di noi per vincere. Ma l’aspetto più importante per chi fa settore giovanile è la crescita dei ragazzi e noi abbiamo portato giocatori che ad inizio stagione giocavano davvero poco, a chiudere l’anno con un minutaggio elevato. Questo per me è l’aspetto più importante”.
Molti dei suoi ragazzi come Micheletto, Bueno Minetto, Guandeline, Luca Ferrari e Aieta sembrano già pronti per un’esperienza nel futsal dei grandi. Vedremo qualcuno di loro con la maglia del Kaos Reggio Emilia il prossimo anno in serie A?
“Se qualcuno di loro può far comodo alla prima squadra lo dirò alla società, dal mio punto di vista ho le idee chiare. Ai giocatori menzionati vorrei aggiungere Ben Saad, Iori, Cellato, Vezzani: questi ragazzi nell’ultimo anno sono cresciuti dal punto di vista mentale, caratteriale e tattico. Possono tutti cominciare a far parte dei grandi. Dalla B alla A sono giocatori che possono far comodo a tantissime società”.
Com’è stato, per lei che viene da esperienze su panchine di prime squadre, calarsi nell’ambiente del settore giovanile?
“Quando mi è stato proposto di allenare l’Under 19, sapevo a cosa andavo incontro e sapevo che sarebbe stata un’esperienza utile alla mia crescita come allenatore. Ho accettato con entusiasmo e sono contento di averlo fatto; un'esperienza che mi ha reso una persona più riflessiva, perchè con i giovani bisogna avere più pazienza e maggior buon senso. E dal punto di vista tecnico-tattico è stato molto gratificante vedere il gruppo seguire alla lettera quello che preparavamo in allenamento”.
Dopo gli ottimi risultati ottenuti in questa stagione, cosa manca alla Rewind Kaos Reggio Emilia per vincere nella prossima?
“Non mi piace parlare di vittoria quando si parla di settore giovanile. Come ho detto, la cosa fondamentale con i giovani è lavorare per la loro crescita, umana e sportiva. Il Kaos ha dimostrato di avere un’intelaiatura importante sulla quale si può costruire, poi centrare la vittoria dipende da tanti fattori e da tante situazioni. Si può vincere prendendo giocatori già pronti, quindi facendo grossi investimenti, o seguendo la strada del lavoro. Io penso che quello che stiamo facendo qui a Reggio Emilia sia la strada giusta sulla quale proseguire”.
Ha voglia di continuare col settore giovanile o sente il bisogno di una sfida diversa?
“Con la società non abbiamo ancora parlato e non abbiamo ancora fatto il bilancio della stagione appena conclusa. Da parte mia posso dire che mi sono trovato bene nel doppio ruolo di secondo di Juanlu e di capo allenatore dell’Under 19. Reggio Emilia è casa mia e con questa società mi sono trovato benissimo. Arrivasse la proposta di continuare il lavoro cominciato in questa stagione la prenderei seriamente in considerazione. Fatemi aggiungere una cosa: la stagione è stata impegnativa, se da una parte ho bisogno di ricaricare le pile, dall’altra mi dispiace smettere di lavorare con un gruppo fantastico a partire dai miei collaboratori Iori, Cellato e Morelli che mi sono sempre stati vicino e non mi hanno mai fatto mancare niente. Un ringraziamento enorme a Gigi Manfredini con il quale collaboriamo da anni, ma che ogni volta mi mette sempre nelle condizioni migliori, alla società da Calzolari e Barbi a Saverio Bari per l’opportunità che mi hanno dato, al team manager Andrea Panciroli e a tutto lo staff societario. Infine un grazie di cuore ai ragazzi che sono stati veramente eccezionali, posso dire solo una parola: grazie”.
Ufficio Stampa Kaos Reggio Emilia