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Independiente, Pitotti "prenota" la C2: "Vogliamo confrontarci con altre realtĂ "

 16/07/2024 Letto 139 volte

Categoria:    Serie D
Autore:    Redazione
Società:    INDEPENDIENTE CIAMPINO





Voglia di Serie C2. Dopo il quarto posto maturato nella stagione da poco conclusa, l’Independiente Ciampino ha inoltrato la propria richiesta di ripescaggio e adesso confida nel salto di categoria. Manca ancora l’ufficialità, ma le mosse della società parlano chiaro.

MERCATO - “La rosa è stata migliorata e arricchita con elementi di qualità ed esperienza, fondamentali per la prossima stagione - spiega il presidente Damiano Pitotti -. Il mister avrà sicuramente a disposizione un quintetto in più, che si aggiungerà alle riconferme, ma siamo ancora attivi per cogliere le occasioni che il mercato offre. A parte pochissimi elementi, tuttavia, abbiamo scelto di dare fiducia al gruppo già esistente”. Il probabile salto di categoria non spaventa: “Vogliamo confrontarci con altre realtà e speriamo di trovare meno violenza”.

CERTEZZA - A guidare la squadra del patron Pitotti ci sarà ancora mister Guiducci: “Con lui c’è un rapporto speciale, è una persona che vive il calcio a 5 come una religione, ma sa creare un clima disteso e positivo nello spogliatoio e con la dirigenza. Siamo assolutamente felici ed entusiasti di proseguire insieme”. L’obiettivo è crescere ancora: “La scorsa stagione non è stata semplice per noi perché è stata segnata da una serie di eventi, non direttamente imputabili alla nostra responsabilità, che hanno influenzato negativamente un campionato di per sé già molto difficile, con avversari di livello. Mi sento di dover fare i complimenti al mister, ai ragazzi e a tutta la dirigenza per il comportamento corretto tenuto fino alla fine”.

SETTORE GIOVANILE - Prima squadra, ma non solo: “Il nostro sogno è quello di rendere l'Independiente Ciampino un club riconosciuto per i propri valori e per i risultati ottenuti in campo. Puntiamo fortemente sul nostro settore giovanile, vogliamo che sia alimentato dai bambini del territorio. Devono crescere con il desiderio di giocare in prima squadra e con la voglia di fare un percorso sportivo sano e divertente. Infine, speriamo che i nostri giocatori a fine carriera scelgano di restare qui, supportando il settore giovanile come allenatori o dirigenti”.


Irene Annarelli



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