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Cambione esalta il popolo neroverde: “È fondamentale per il progetto del Bitonto”

 24/07/2024 Letto 544 volte

Categoria:    Femminile
Autore:    Alessandro Cappellacci
Società:    BITONTO





Due costanti hanno accompagnato il Bitonto femminile nel suo recente passato. I titoli, ben cinque conquistati nell’ultimo biennio, e il popolo amico, che ha sostenuto calorosamente le leonesse in casa e in trasferta. Sono stati proprio gli appassionati tifosi neroverdi, di fatto, la marcia in più del club presieduto da Silvano Intini.

IL POPOLO - “La presenza del pubblico è un elemento fondamentale del nostro progetto, che non a caso di chiama ‘la squadra e la città”, questa la premessa di Francesco Paolo Cambione, che ha potuto constatare da vicino l’amore incondizionato dei supporter pugliesi per le proprie beniamine: “Le nostre ragazze sono state letteralmente adottate dalla città. Già dai primi mesi di Serie A il nostro parquet, a fine partita, si riempiva di bambini, con le giocatrici che aspettavano per fare i selfie e firmare gli autografi. L’atmosfera che si crea durante la gara è quello di una festa, e chiunque viene per la prima volta al palazzetto la sente forte e non vede l’ora di tornare”. La finalissima del 9 giugno contro il TikiTaka Francavilla, che è valsa alla banda di Gianluca Marzuoli il secondo scudetto di fila, si è rivelata un successo, sotto molti punti di vista. “I cinquemila del PalaFlorio, che rappresentano un record per una squadra di club femminile in una delle partite più seguite di sempre del futsal italiano, sono figli di un percorso in cui crediamo fortemente”. Un popolo, quello bitontino, disposto dunque a seguire Luciléia e compagne anche al di fuori del PalaPansini. “Abbiamo riempito Bisceglie, Giovinazzo, Bari e Mola di Bari. Anche a Genova avevamo duecento persone sugli spalti. Questa è una grande spinta per noi e, soprattutto, per la compagine”.

I MEDIA - Il responsabile della comunicazione del sodalizio pugliese è uno dei collaboratori più fidati del patron Intini. “Quando il presidente mi ha chiesto di dargli una mano, avevo già in mente cosa mi sarebbe piaciuto fare. Questo matrimonio fortissimo tra la squadra e il territorio. Sono fortunato ad avere alle spalle un imprenditore che crede nel mio lavoro e mi lascia lavorare chiedendo a tutta la società di seguirmi nel percorso. I risultati, evidentemente, ci hanno aiutato”. Cambione e il suo team hanno saputo raccontare a dovere le gesta delle leonesse. Al di fuori del Belpaese, infatti, sono addirittura arrivati i complimenti da parte dell’autorevole O Globo, la famosa testata giornalistica del Brasile. “La bellissima prestazione in Champions League, a dicembre scorso, ha fatto conoscere al mondo una realtà, fino ad allora sconosciuta. Una enclave in cui la gente vive la settimana aspettando la partita al palazzetto. Poi, le brasiliane e i brasiliani che orbitano intorno alla società, con i loro racconti, hanno contribuito a diffondere la notorietà della nostra formazione, che adesso ha veramente tifosi da tutto il mondo, come testimoniato dai numeri dei social e dalle attestazioni dei media internazionali. È una cosa di cui vado molto orgoglioso. Ci sarebbero centinaia di aneddoti che potrei raccontare su questo argomento; situazioni a volte paradossali, che fanno quasi venire la pelle d’oca”.

IL FUTSALMERCATO - Squadra che vince non si cambia. Ne sa qualcosa il Bitonto, che darà ancora una volta fiducia alle protagoniste del triplete e del positivo percorso europeo. “Confesso che il mercato non mi piace. Questa antipatia è condivisa con Silvano, Dalila e Morgana, tanto che pensiamo che confermare in blocco lo scorso roster sia la soddisfazione più bella. Mentre tutti intorno, da almeno due anni, cercano di scambiarsi giocatrici per cercare di migliorarsi e poterci contrastare, a noi basta sempre confermare la rosa. Conferme che spesso arrivano direttamente dalle ragazze, che qua si sentono a casa e nelle condizioni di dare il meglio di sé stesse”. I trofei conquistati, dal canto loro, rappresentano una bella garanzia per l’attuale gruppo. “Noi siamo stati bravi e fortunati a vincere all’inizio del ciclo. Questo ci permette di essere protagonisti per più stagioni, senza fare grandi cambiamenti. Io non dimentico che il primo anno in Serie A eravamo una squadra forte, ma forse figlia di qualche nostra ingenuità. Dal TikiTaka abbiamo preso scoppole in ogni competizione. Poi, a fine annata, ci siamo seduti, abbiamo capito dove erano gli errori e cosa dovevamo cambiare per ridurre il gap. Da lì non abbiamo più perso un torneo. Ciò è il frutto della programmazione e dell’osservazione ossessiva di quello che ci succede; di analisi forse eccessivamente scientifiche della nostra realtà, ma che ci aiutano tantissimo nel prendere le decisioni”.

GLI OSTACOLI - Anche il Bitonto, sul fronte futsalmercato, non è immune dalle difficoltà. “Ci sarebbe piaciuto inserire un’altra italiana di fascia alta, ma, per una serie di motivi, i profili individuati o hanno preferito continuare con le loro attuali squadre o, in certi casi, hanno avuto quasi il timore di affrontare una realtà iper professionalizzata come la nostra. Qui, tuttavia, entriamo in un problema di carenza di giocatrici gravissimo del nostro movimento, che è una delle cose su cui penso che la nuova governance dovrà molto lavorare: far crescere la base da cui possiamo pescare talenti”. Dagli ostacoli incontrati, però, nasceranno delle preziose opportunità per le baby leonesse. “Quest’anno proporremo molto più spesso Abbadessa e Divincenzo, e abbiamo portato da noi il portiere più talentuoso della sua generazione (Stefania Coda, ndr). Dovremo continuare a scandagliare il territorio per cercare nuove italiane”.

LA CHAMPIONS - Per il secondo anno fila, le bitontine avranno l’onore e l’onere di portare ancora una volta il vessillo tricolore nella kermesse del Vecchio Continente. Una kermesse che potrebbe avere luogo proprio in Puglia. “Rigiocheremo la Champions, cercando una finestra nell’intasato calendario internazionale di quest’anno. La nostra intenzione, già manifestata nelle sedi opportune, è portarla qui, organizzando una grande festa di sport. L’obiettivo, ovviamente, è ripetere la prestazione di Burela e arrivare sino in fondo. Le avversarie saranno praticamente le stesse”. Cambione e un intero popolo possono iniziare a sognare. “Come diceva il presidente, il bello deve ancora venire e noi vogliamo continuare a vivere questa bellissima avventura che, sono sicuro, ci riserverà anche tante emozioni”. Comunque vada, sarà un successo.


Alessandro Cappellacci
*foto: Anna Verriello

 





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