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Lazio, il monito di Dal Lago: “Ternana? Non dobbiamo abbassare la concentrazione”

 16/10/2024 Letto 104 volte

Categoria:    Serie A2 Élite
Autore:    Alessandro Cappellacci
Società:    SS LAZIO





Con tre punti nel forziere, conquistati ai danni dell’Itria nel round d’apertura della Serie A2 Élite, la Lazio è ora focalizzata verso l’imminente weekend. Sabato 19 ottobre, in terra umbra, i biancocelesti faranno visita alla Tip Power Ternana, nell’incontro valevole per il secondo turno del girone B.

“Non dobbiamo abbassare la concentrazione in virtù del successo interno conseguito nella scorsa giornata”, il monito di Lorenzo Dal Lago, che non si fida affatto del risultato negativo maturato dalla banda di Lorenzo Pellegrini a Capurso, dove gli ospiti sono caduti col punteggio di 5-1. “Non dobbiamo andare a Terni pensando di avere la vittoria già in mano. Inoltre, sarà il loro esordio stagionale tra le mura amiche, perciò vorranno far bene”.

I capitolini, in ogni caso, si avvicinano al nuovo appuntamento ufficiale con la ferma intenzione di dare continuità all’acuto collezionato al PalaTorrino. “Vogliamo affrontare tutte le partite come se fossero delle finali - garantisce il classe ’95 -, così come ci chiede il mister. Daremo più del 100% e punteremo sempre al bottino pieno, poi, all’ultimo, faremo in conti con la classifica”.

Il centrale/laterale, dal canto suo, sa bene cosa pretende Maurizio Grassi dai propri ragazzi, visto che hanno condiviso insieme l’esperienza sotto lo stendardo del Lido di Ostia. “È un grande allenatore - dichiara l’ex Roma -, ha sempre fatto bene ovunque è stato. Durante la settimana vuole che i giocatori mantengano la concentrazione altissima, e ti sprona a dare tutto anche in gara”.

Approdato alla Lazio durante l’arco dell’estate, Dal Lago sogna una prima stagione memorabile col suo nuovo team. “La principale soddisfazione che vorrei togliermi - chiosa l’aquilotto - è quella di portare questa società in Serie A. Sono due anni che arrivo sempre a giocarmi i playoff, magari sarà questo l’anno buono”.


Alessandro Cappellacci




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