Meta Catania, cambio di mentalità. "Essere una fonte di ispirazione per tutti i giovani italiani"
Sa come si vince una Supercoppa. Un’esperienza provata in quel branco di Lupi alieni allenati da Fulvio Colini a San Martino. “Ero giovane e inesperto, Putano mi aiutò tanto. Squadra incredibile quella Luparense”. Honorio e Canal a capo di quella corazzata che dettava legge nel futsal. Ma grazie al Meta Catania ora anche un italiano doc può essere orgoglioso di avere un portiere come Seba Tornatore, giocatori pazzeschi e vincenti come Melo Musumeci, Giovanni Pulvirenti, Michele Podda e Maurizio Silvestri. È l’eredità più importante che ci hanno lasciato quegli sfacciati e irriverenti tricolori che ora sognano di alzare la Supercoppa tra la loro gente.
PIÙ CONSAPEVOLEZZA - Lo scudetto conquistato nella Notte Magica di Aversa li ha cambiati poco in campo, più fuori dal 40x20. “Sicuramente siamo più consapevoli ora che i nostri sacrifici sono stati ripagati. Abbiamo mandato giù tanti bocconi amari, ma da favolosi perdenti siamo diventati dei vincenti”. A Catania ormai sono degli idoli. “Ci fermano per strada e ci chiedono foto e autografi - sottolinea Tornatore - di recente anche il Catania Calcio ci ha invitato a vedere una loro partita. Il catanese è un popolo che mostra sempre orgoglio per chi porta il nome della città in giro per l’Italia e in Europa”. In campo, invece, non è cambiato assolutamente nulla: si scrive Meta Catania e si continua a leggere famiglia. “Sappiamo che dove non arriva un compagno, ci sarà sempre un altro pronto a dare un supporto. Ci abbiamo sempre creduto fino alla fine in ogni partita e in ogni partita lo dimostriamo, che si vinca o che si perda. Sotto questo aspetto non è cambiato nulla”. Ma la preziosa eredità del tricolore catanese torna a sempre a galla. “Il mio obiettivo ora - sottolinea il portiere rossazzurro - è quello di essere una fonte di ispirazione per tutti i giovani che si affacciano a questo sport. Nonostante i tantissimi infortuni non mi sono mai arreso, e mai lo farò. Sono convinto che abbiamo vinto anche grazie a questo cambio di mentalità”.
UN’EMOZIONE DIVERSA - Nessuno sull’isola dimenticherà mai lo scudetto vinto ad Aversa. “Ma alzare un trofeo al PalaCatania ha sicuramente un altro sapore”. Così Seba Tornatore si prepara alla Final Four che mette in palio il primo trofeo del 2025. “Sto benissimo e carichissimo - dice - ho recuperato dall’infortunio e sono pronto a dare il massimo”. La Meta ha un vantaggio gigantesco rispetto agli altri competitor, e non certo perché incontra il Lecco di A2 Élite in semifinale. “Al PalaCatania c’è un ambiente diverso rispetto agli altri palazzetti, lo si percepisce già quando entri in campo per il riscaldamento. Sappiamo che fino all’ultimo secondo i nostri tifosi ci spingeranno. Il Lecco? Queste sono le partite più difficili da approcciare. Ma non vogliamo correre questo rischio, non pensiamo a chi sarebbe meglio incontrare in finale - conclude Tornatore - ma restiamo concentrati al massimo per la semi”.
Redazione C5 Live