Lidense, resta un po' di amaro in bocca. Fia: "Potevamo ambire a qualcosa in più"
In casa Lidense, dopo l’eliminazione al primo turno dei playoff, è tempo di bilanci definitivi. Ad Alessandro Fia, ormai da diversi anni punto di riferimento per tutto l’ambiente, il compito di ripercorrere l’ultima stagione.
ALTI E BASSI - “Abbiamo disputato un campionato molto altalenante a causa di qualche problema interno e degli infortuni: tutto sommato, abbiamo centrato i playoff, comunque un bel risultato, ma, secondo me, potevamo ambire a qualcosa in più, senza nulla togliere agli avversari, che, a conti fatti, sono stati più solidi di noi”. Un’analisi lucida che tiene conto di molti fattori: “Sicuramente si è creato un bellissimo gruppo tra chi è rimasto dallo scorso anno e i nuovi ragazzi che sono entrati a far parte della rosa - sottolinea Fia -. A mio avviso, c’è mancata un po’ di esperienza e compattezza in alcuni frangenti”.
CROCE E DELIZIA - A livello individuale, per quello che è uno dei leader della Lidense è stato un anno molto particolare: “Ho avuto parecchi problemi fisici che non mi hanno permesso di aiutare la squadra, poi c'è stata la mia seconda gioia più grande, la nascita del mio secondo bambino, che mi ha tenuto lontano dal campo negli ultimi mesi - racconta Fia, che conclude -. Nel complesso, dal punto di vista sportivo, è stato un anno po’ da dimenticare, ma, fortunatamente, lato famiglia è andata decisamente meglio. Speriamo di fare di più nella prossima stagione”.
Paolo Trotta
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