Città di Acri, parola chiave per il futuro. "Sinergia tra tutti"
Dietro la 𝐬𝐚𝐥𝐯𝐞𝐳𝐳𝐚 del Città di Acri C5 c’è anche il lavoro 𝐬𝐢𝐥𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐬𝐨 ma 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞 di chi si occupa del benessere fisico dei giocatori. Abbiamo intervistato 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐨 𝐌𝐮𝐫𝐚𝐧𝐨, responsabile della fisioterapia, per scoprire cosa c’è dietro una stagione così intensa.
𝐋𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐟𝐢𝐝𝐞 𝐟𝐢𝐬𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞?
La rapidità e l’intensità del calcio a 5 mettono continuamente sotto stress i muscoli. Il calendario fitto e la pressione psicologica hanno reso fondamentale la gestione dei carichi e il recupero, per evitare infortuni e tenere alta la resa atletica.
𝐂𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐫𝐢𝐭𝐢𝐜𝐢?
Sì, soprattutto nella fase finale del campionato. Infortuni e stanchezza rischiavano di compromettere il percorso verso la salvezza. Servivano interventi mirati e strategie personalizzate per garantire la presenza dei giocatori nelle partite decisive.
𝐋’𝐢𝐧𝐟𝐨𝐫𝐭𝐮𝐧𝐢𝐨 𝐩𝐢ù 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐥𝐞 𝐝𝐚 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐫𝐞?
Quello di Marc Galindo. Un recupero lampo lo ha messo nelle condizioni di tornare in campo contro il Mazara: una partita fondamentale, dove quel punto conquistato ha sancito la salvezza.
𝐐𝐮𝐚𝐧𝐭𝐨 è 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐥𝐥𝐚𝐛𝐨𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐟𝐟 𝐞 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐚?
Determinante. Lo staff medico, quello tecnico e i giocatori hanno lavorato come una vera squadra anche fuori dal campo. Ognuno ha fatto la sua parte con grande professionalità e spirito di sacrificio.
𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞?
Un’enorme crescita umana e professionale. Per il futuro si punta su prevenzione, nuove tecnologie, monitoraggio continuo e ancora più sinergia tra tutti. Solo così si potrà affrontare la prossima stagione con ambizione e la giusta mentalità.
Ufficio Stampa Città di Acri
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