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Caso Rappresentative Lazio, la netta presa di posizione della S.S. Lazio Calcio a 5

 24/04/2025 Letto 720 volte

Categoria:    Giovanili
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    SS LAZIO





Questa mattina le rappresentative regionali sono partite alla volta dell’Emilia Romagna per il TdR che prenderà il via domani. La S.S. Lazio Calcio a 5 vuole però prendere posizione sulle dinamiche che si sono venute a creare, soprattutto nelle ultime settimane, e che hanno portato il nostro responsabile Andrea Colaceci a dimettersi dal ruolo di coordinatore delle rappresentative.

Un ruolo portato avanti solamente grazie alla sua passione e con l’intento di mettere a disposizione del movimento regionale la sua grande esperienza, maturata nel corso dei numerosi anni spesi in campo assieme a tantissimi giovani. L’idea era di provare a dare un contributo alla crescita del Futsal laziale, ma l’esperienza e la conoscenza della disciplina del nostro responsabile non sono mai state prese in considerazione né nella scelta dei ct, né nelle decisioni che prevedessero, appunto, una conoscenza approfondita della disciplina stessa. Inoltre sono sempre state negate tutte le richieste di incontro con il presidente. Alla stessa lettera di dimissioni inviata ieri non è mai arrivata alcuna risposta.

Come è facilmente immaginabile, il percorso di avvicinamento al TdR comporta molti raduni, in giro per i campi di tutta la regione. Spesso obbliga i ragazzi a prendere dei permessi scolastici e costringe le famiglie a seguire i propri figli da una parte all’altra della regione per dare loro l’opportunità di vivere questa esperienza. In una sola parola, per alimentare la passione dei propri ragazzi. Zagarolo, Colleferro, Guidonia sono solo alcuni dei Palazzetti usati in questi mesi. Non proprio dietro casa.

Tutto ciò, però, si scontra con le imposizioni arrivate dall’alto, che limitano la libertà di scelta dei ct, e che nulla hanno a che vedere con la meritocrazia, che è uno dei valori principali che insegna lo sport. Giocatori di molte società rimasti a casa per un autoregolamento del Comitato, contrario anche a quello emanato dalla LND per il TdR, generando nei ragazzi stessi anche evidenti e tangibili problemi a livello di autostima, come riscontrato anche dalle società. Una imposizione che sarebbe stato il caso di comunicare con largo anticipo e non una settimana prima della partenza, in modo da permettere ai ragazzi e alle famiglie di decidere come muoversi, ma anche ai tecnici di programmare il lavoro. Di sicuro non è un regolamento che mira alla crescita del movimento, ma che toglie a molti giovani atleti la possibilità di vivere un’esperienza unica, che hanno dimostrato in campo di meritare, andando inoltre contro gli stessi principi dello sport, dei quali il TdR rappresenta una vetrina importante.

Una imposizione che penalizza in primis i ragazzi, che dovrebbero essere i principali tutelati, le società e tutto il movimento del calcio a 5 regionale.


Ufficio Stampa S.S. Lazio Calcio a 5





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