[C5L Magazine] Galbani analizza: "La stagione è stata un disastro"
E’ passato troppo poco tempo da una chiusura di stagione troppo amara, lontana anni luce dalle pur legittime aspettative della scorsa estate: sia chiaro, formazione allestita e staff tecnico non potevano garantire in automatico un campionato di vertice, c’era da lavorare e costruire nel tempo quella che poteva costituire certamente una realtà che poteva risultare ostica anche per formazioni che al contrario venivano allestite per lottare per il vertice.
MUTAMENTI - Il succedersi degli eventi negativi, però, con il passare dei mesi ha costretto la Società – e di conseguenza giocatori e staff tecnico – a repentini cambiamenti, di uomini e di ambizioni, ma anche in questo caso nulla lasciava immaginare che poteva finire con la retrocessione in serie C2. Difficoltà non dissimili da quelle che stanno affliggendo l’intero movimento sportivo hanno fatto sì che venisse a mancare la giusta serenità e questo ha inciso non poco sulla parabola negativa di risultati, soprattutto nel girone di ritorno. Ancora una volta è il capitano Mario Galbani a mettere nella giusta luce gli eventi, a partire da gennaio, quando i giocatori under 21 si sono ridotti a quattro, fino a scendere a tre nel momento in cui Meoli ha dovuto trasferirsi per ragioni di lavoro.
ORGOGLIO - “In sintesi possiamo dire che la stagione é stata un disastro, per molti aspetti: una Società deve avere dirigenti presenti in ogni senso ma anche giocatori professionisti e uomini, perché quando chiedi soldi per giocare devi essere tale. La Società, secondo me anche in modo anomalo e confusionario sta comunque facendo del tutto per mantenere gli accordi, a dicembre tutti potevano andare via ma non lo ha fatto nessuno, forse perché soldi non ce ne sono da nessuna parte, ma questo non giustifica l’annata sportiva disastrosa, perché secondo me noi siamo retrocessi per cause nostre, quando siamo rimasti in dieci e abbiamo deciso di allenarci due volte anche li c’era chi non veniva ad allenarsi… Comunque, sono orgoglioso di aver giocato le ultime 10/12 partite con i ragazzi che sono rimasti, prima che giocatori sono uomini veri, e ringrazio anche la famiglia Giovannini che mi ha dato la possibilità di giocare con il Marino ed esserne il capitano”.
Domenico Lacquaniti
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