Come sempre accade in questo sport, quando le cose vanno male, il primo a pagare è l’allenatore. Stefano Pagliacci si prende le sue responsabilità e saluta tutti con molto dispiacere e grande affetto. 

IL SALUTO DEL MISTER – Queste le parole di Stefano Pagliacci: “Non sono più l’allenatore dell’Eur Futsal 704. Abbiamo preso questa decisione consensualmente io e la società, per dare una scossa, se no non si usciva da questa situazione così delicata. Ovviamente non si possono cambiare 15 giocatori, è giusto che venga sostituita una persona sola, cioè il tecnico. Ora vediamo cosa succede, spero con il cuore che la squadra possa uscire fuori da questa crisi di risultati, perché l’Eur Futsal è una società che sento un po’ mia. Sono stato qui molto tempo, l’anno scorso e quest’anno come allenatore, prima come giocatore. Ovviamente sono molto dispiaciuto, perché pensavo di riuscire a fare qualcosa di meglio, ma probabilmente non ho trasmesso ai ragazzi quello che volevo trasmettere e quindi le responsabilità in primis sono le mie. Ho giocato per tanti anni e ho sempre detto che il merito ed il demerito di tutto ciò che succede è del giocatore, perché è lui che va in campo, però adesso, da allenatore, posso dire che non è così. Il merito del mister sta nel trasmettere un qualcosa alla squadra e se non ci riesce è giusto che si faccia da parte. Ieri sono andato al campo a salutare i ragazzi e avevo una sensazione particolare, sentivo già che mi mancava un pezzo”.

RINGRAZIAMENTI – “Colgo l’occasione per ringraziare la società – prosegue Pagliacci -  in primis Mario D’Antoni, che per me è anche un amico. Ci siamo lasciati molto bene, magari con la prospettiva di una collaborazione futura. Ringrazio il direttore sportivo, cioè mio fratello, che è giusto che resti e continui a svolgere il suo ruolo. E ci tengo a fare l’in bocca al lupo alle persone nuove che subentrano. In questa esperienza mi sono trovato benissimo, circondato da persone squisite ed eccezionali. Non ho nulla da recriminare. Purtroppo in questo sport funziona così ed è giusto così. Lascerò un pezzo di me lì dentro. Concludo con un ‘forza ragazzi’, perché tengo tantissimo a loro”.

Laura Prospitti

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