Alcune imperdibili curiosità relative al Calcio a 5 da sapere assolutamente
Un metaforico viaggio all’interno di uno sport ancora troppo poco conosciuto
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Quello che ci proponiamo di fare con questo articolo ha del “titanico”: promuovere il calcio a 5 facendolo conoscere a chi è ancora a digiuno di questo bellissimo sport di squadra attraverso una prospettiva un po' più originale rispetto al solito. Nello specifico vorremmo non solo portarvi in un viaggio metaforico alla scoperta del calcio a 5, raccontare le solite regole di quello che è anche conosciuto come futsal, e commentare una delle tante partite del girone di Serie A, Serie A2 o Serie B, ma anche svelarvi alcune curiosità. Siete pronti?
Dove e come nasce
Il calcio a 5, o futsal, nasce nel 1930 in Uruguay, e precisamente all’interno di una palestra, dove a tenere le lezioni di educazione fisica c’era il professore Juan Carlos Ceriani, che decise di far giocare i suoi studenti con un pallone dividendoli in 2 squadre formate da 5 giocatori l’una. Ecco dunque come e dove nasce lo sport che oggi amiamo, secondo noi ancora troppo poco conosciuto rispetto al più pubblicizzato calcio a 11. Da quel lontano 1930 sono passati più di 90 anni, lasso di tempo durante il quale è successo un po' di tutto, tra cui l’“istituzionalizzazione” di importanti regole come quella dei 7 giocatori in panchina oppure dei 9 giocatori in panchina quando si tratta di partite internazionali.
Il portiere, una figura non certo secondaria
Dopo avervi brevemente raccontato come e dove nasce il calcio a 5, è giunto il momento per noi di fare insieme a voi un salto nel presente, svelandovi alcune “curiosità attuali” che probabilmente non sapete, come ad esempio il fatto che il portiere non possa tenere il pallone tra i piedi per più di 4 secondi. Diversamente la squadra avversaria beneficerebbe di un calcio di punizione dal limite dell'area di rigore. E non è tutto: il portiere, volendo, può essere sostituito da un altro giocatore. Un qualcosa che si vede anche nel calcio a 11, vero, ma solo quando o sono finite le sostituzioni o non ci sono più portieri disponibili in panchina pronti a subentrare. Come dimenticare un campionissimo del calibro di Hernán Crespo costretto a indossare i guantoni quando militava nel Parma, in una gara di Coppa Italia giocata contro l’Udinese durante la stagione 1998-1999! Non un Udinese qualsiasi, sia chiaro, ma quella del fortissimo Márcio Amoroso, uno dei pochi bomber a non aver mai avuto un bel soprannome che lo distinguesse dagli altri fenomenali colleghi tra cui il leggendario Batigol Gabriel Batistuta. Avete ragione: abbiamo esordito affermando che avremmo voluto sponsorizzare il calcio a 5 e ora ci mettiamo a parlare di quello a 11; un errore imperdonabile il nostro, dovuto al fatto che ogni 3 giorni tutta l’attenzione mediatica è concentrata sulle imprese di calciatori come Chiesa, Lautaro, Ibrahimović, Cristiano Ronaldo e Messi.
A tutto c’è un limite, anche ai falli
Contrariamente a quanto si pensa, il calcio a 5 non è il far west. Non è infatti possibile fare tutti i falli che si vuole e restare impuniti! No, non intendiamo dire che i cartellini gialli o quelli rossi prima o poi vengono sventolati dall’arbitro dopo un’entrata pericolosa. Stiamo piuttosto parlando del fatto che dopo 5 falli commessi gli avversari beneficiano di un vantaggio. E quale sarebbe questo vantaggio? Un tiro libero, ovvero un tiro diretto verso il portiere da un dischetto che si trova fuori dall’area, a circa 10 metri dalla porta. Se invece il fallo commesso che fa scattare il vantaggio avviene oltre questo dischetto la punizione può essere battuta da un qualsiasi punto. Finito il primo tempo tale “bonus” viene azzerato. Non è ovviamente una curiosità questa, ma ricordiamo che i tempi di gioco del calcio a 5 sono 2 di 20 minuti l’uno, effettivi, perché a ogni interruzione il cronometro viene stoppato. Non come nel calcio a 11, dove il cronometro non si ferma mai, sebbene ci siano calciatori che anche se non toccati rimangono a terra per minuti e minuti. Avete ancora una volta ragione: ci siamo ricascati!
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