Un atto dovuto: grazie di cuore Babalù, il passato non si dimentica (mai)
Non esiste presente e futuro senza passato. Non esiste sport senza memoria storica. È un po’ come il discorso che si dovrebbe fare per Ercolessi, Romano, Mammarella: decani Azzurri che sono arrivati dritti al cuore regalandoci gioie incommensurabili, emozioni che disintegrano le scelte dei commissari tecnici o le motivazioni per cui non vestono più d’Azzurro. Un Homenaje è sempre un atto dovuto, a prescindere.
CI SI VEDE SUI CAMPI - Copia e incolla, stesso discorso va fatto per Alex Merlim, altro decano dell’Italfutsal, talento fotonico esploso qui da noi, il prototipo del top player di futsal: un campione ammirato in Serie A, ce l’hanno invidiato tutti a tal punto che ci è stato strappato. È diventato il simbolo dello Sporting con il quale ha vinto tutto (più volte) incantando, alla casella palmares gli manca soltanto un Mondiale, peraltro sfiorato a Bangkok 2012. Le scelte di Salvo Samperi o le motivazioni per cui Merlim non fa parte del nuovo corso della Nazionale che ha iniziato con due convincenti successi contro la Norvegia (1-0 e 8-0) interessano il giusto. Anzi, assolutamente nulla, proprio perché il passato non si dimentica mai: grazie di cuore Babalù, ci si vede sui campi ovviamente.
Redazione C5 Live