Un italiano in Francia: intervista a Felice Mastropierro, attuale tecnico del Tolone
Felice Mastropierro è stato uno dei più importanti calcettisti italiani prima e durante l’ondata di oriundi iniziata alla fine degli anni Novanta. Mastropierro, classe ’76, milanese, ha giocato in Nazionale e nei club di Serie A di Milano Calcio a 5, dove ha vinto il campionato under 21, Petrarca Padova, Prato, con la vittoria della Supercoppa, e Luparense, prima di iniziare una importante esperienza spagnola nelle squadre del Carnicer Torrejon, del Galdar, del Caja Segovia e del Mallorca. Il rientro in Italia avviene nel febbraio del 2007, alla Lazio, sempre in A. La carriera da giocatore è proseguita nel Pescara e nelle squadre lombarde del Lecco, del Domus Bresso e del Toniolo Milano, prima di una parentesi francese al Paris Metropole. Quindi il nuovo ritorno in Italia, al Cagliari, e la chiusura della carriera agonistica alla Poggibonsese. L’estate di un anno fa arriva l’accordo con il Tolone come allenatore della prima squadra del club impegnato nella D1, la massima divisione francese.
Felice, ben trovato! Dopo l’esperienza della prima stagione sulla panchina della squadra francese del Tolone, dove avete centrato il 6° posto, che bilancio puoi trarre finora a livello personale e di squadra?
Sono sicuramente soddisfatto, sono arrivato a Tolone con il mercato chiuso, quindi senza poter scegliere giocatori adatti alla mia filosofia. L’obiettivo stabilito con la società era quello di arrivare tra le prime otto classificate mentre in Coppa di Francia arrivare almeno ai quarti. Siamo arrivati sesti e per un pelo non abbiamo centrato la finale di Coppa, uscendo in semifinale senza due giocatori fondamentali per noi. Quindi il bilancio è sicuramente positivo.
In Francia in questi anni c’è stato un boom del futsal con l’arrivo di tanti stranieri. Qual’è il livello attuale del campionato di D1 e chi pensi lo vincerà?
Vero, sono arrivati molti stranieri, sopratutto molti spagnoli che in tempi di crisi accettano proposte importanti anche in Francia, cosa sicuramente positiva per far crescere il livello tecnico e tattico del campionato di D1. Ci sono almeno cinque squadre con ottimi giocatori ma credo che la favorita rimanga sempre lo Sporting Paris che dispone di risorse economiche importanti e di conseguenza di un ottimo organico. Ma, ovviamente, in campo può succedere di tutto.
Dopo la conferma di Thiago Souza, il ritorno di Vinicius Menezes e gli acquisti di giocatori come Paulinho Garibaldi e il portiere spagnolo Sergio, che ruolo reciterà il tuo Tolone nella stagione alle porte?
Spero un ruolo importante. Da quest’anno le prime quattro classificate al termine della regular season faranno i play off, quindi credo che, se vogliamo, abbiamo i mezzi tecnici per centrarli.
Tu hai giocatori locali ma anche spagnoli e brasiliani, nonché hai avuto anche nazionali sloveni. Quanto è difficile gestire una squadra multinazionale?
Bella domanda! Non è certo facile, per cultura, lingua e modo di giocare diverso. Ci vuole tanta pazienza! Scherzi a parte, con l’aiuto degli stessi giocatori diventa tutto più facile. Quando c’è impegno e professionalità tutto diventa più facile.
Da italiano e da attento osservatore, cosa ne pensi invece dello stato attuale del calcio a 5 italiano?
Beh, non si arriva ad essere Campioni d’Europa così facilmente! Credo comunque che qualcosa di positivo si è fatto e si continua a fare, ovviamente la crisi non aiuta le società ma, paradossalmente e inevitabilmente, si punta molto di più a lanciare giocatori italiani e questo è sicuramente un segnale positivo per la nostra disciplina. Certo è un peccato vedere solo undici squadre in Serie A, ma alla fine credo sia giusto così, sperando che serva a non veder più società che dopo quattro mesi mollano tutto condizionando il campionato.
Francesco Dell’Orco