Intini rassicura i tifosi: "Il Bitonto sarà ai nastri di partenza del prossimo campionato"
Intervista al patron del Bitonto alla vigilia dei momenti più intensi della stagione.
Una sua uscita ufficiale, ormai, manca dall’8 dicembre scorso, in occasione della trasferta di San Donato.
“E non è stata una bellissima esperienza (ride, ndr). A parte gli scherzi sono stati sei mesi molto complicati a livello personale e professionale. Con la mia famiglia abbiamo dovuto gestire la situazione di salute di mia madre che è poi venuta, purtroppo, a mancare a gennaio con tutto quello che ne è conseguito dopo. A livello lavorativo sono partite alcune importanti commesse che hanno richiesto la mia presenza costante. Non di rado sono dovuto andare all’estero e per questo mi sono perso anche diverse partite casalinghe. Questo mi ha allontanato fisicamente dalla vita della squadra e della società ma sono sempre stato informato tempestivamente e approfonditamente di tutto quello che succedeva e sulle decisioni che di volta in volta venivano prese dai miei collaboratori che sono sempre state condivise”.
Questa assenza, però, ha alimentato un po’ di “voci”.
“Tante voci. In queste settimane sono venuto a conoscenza di decisioni che avrei preso senza averne per niente la consapevolezza. Dalla Vendita del titolo sportivo, alla mancata iscrizione al prossimo campionato al fantomatico “ridimensionamento” della squadra. Tanto che diversi partner mi hanno chiamato chiedendo conferme su cose che ignoravo di aver deciso e fatto. Quello che posso confermare è che non vendo e non mi ritiro. Il Bitonto sarà regolarmente ai nastri di partenza anche per il prossimo campionato”.
Intanto, più di una società ha ritenuto di iniziare a contattare molte tesserate.
“Mi sono giunte anche queste voci. I diversi candidati al titolo di “nuovo Bitonto”, dando per vere le voci, hanno già iniziato a sondare il terreno sia con le brasiliane che con le italiane “tanto il Bitonto non ci sarà l’anno prossimo”. Qualche nostra ragazza mi ha informato tempestivamente, altre situazioni sono venuto a saperle per vie traverse. Sicuramente qualcuno ha provato a marciarci (se non a inventarle di sana pianta) su queste fake news e a mestare nel torbido. Io dico sempre alle mie atlete di guardarsi bene intorno, decidere con la loro testa e stare alla larga dai cattivi consiglieri”.
Che Bitonto sarà?
“Quando ancora c’è da giocare la Final Eight di Coppa ed è ancora in corso la regular season, parlare della prossima stagione è quanto meno prematuro e poco rispettoso di chi sta lavorando per provare a vincere ancora. E questo vale per tutti. Dalle società alle atlete. Quello che posso annunciare con grande serenità e consapevolezza è che, al di là, dei risultati e nel rispetto del nostro modo di agire noi non manderemo via nessuno a priori ma allo stesso tempo non intendiamo partecipare a nessuna asta per bloccare chi ha ricevuto proposte allettanti o per portare a Bitonto profili che sono potenzialmente interessanti. Abbiamo sempre fatto così e continueremo a essere coerenti nelle nostre scelte”.
Di solito, vi siete sempre mossi in anticipo rispetto alle altre società e avete concluso le operazioni di mercato prima di tutti.
“Ma infatti abbiamo già molto chiaro quello che vogliamo fare e cosa fare per restare competitivi. Perché anche questo va chiarito: il Bitonto non ha nessuna intenzione di perdere competitività. Siamo consapevoli che 8 finali in due anni, di cui 7 vinte, sono un record clamoroso, che raggiungerne altre sarebbe pazzesco e che non si potrà vincere sempre. Dobbiamo essere bravi a governare il processo che potrebbe vederci non più vincenti. Si parte sempre in tanti e vince soltanto una. La storia e la statistica dicono che i cicli finiscono. Noi dobbiamo cercare di gestire questo passaggio provando ad allungare il ciclo e a gestire il cambiamento”.
Il Bitonto è la società che ha dato più giocatrici alle nazionali impegnate nelle qualificazioni mondiali. Più del Benfica, che è il serbatoio principale del fortissimo Portogallo.
“Questa situazione è motivo di orgoglio ma anche di preoccupazione. Dare 7 giocatrici alle nazionali, essere la società con maggior numero di convocate per la nazionale più forte del mondo è motivi di grande soddisfazione indubbiamente. Ma, intanto per oltre 2 settimane, Marzuoli per poter lavorare ha dovuto allenare l’Under 19 e non ha potuto preparare per nulla la Final Eight che inizierà subito a ridosso del ritorno delle brasiliane. Con grandi incognite sia sulla stanchezza fisica e mentale che su eventuali infortuni. Per la prossima stagione questo sarà un problema importante. Perdere molte giocatrici per 45 giorni pone importanti problemi sia da un punto di vista sportivo che da un punto di vista economico perché non mi sembra giusto remunerare tesserate che non potremo avere a disposizione per due mesi senza neanche essere coperti da assicurazioni per eventuali gravi infortuni che potrebbero subire. È una questione che abbiamo già sottoposto alla Divisione e su cui abbiamo chiesto un appoggio chiaro anche in collaborazione con Associazione Calciatori”.
Però siete la società leader di una Nazionale che si è qualificata con merito ai Mondiali.
“Ah certo, i dati che abbiamo a disposizione mostrano un rinnovato interesse verso i nostri canali social da utenti e appassionati da tutto il mondo, proprio a seguito dei risultati delle nazionali. Siamo riusciti a rendere la nostra società uno dei modelli a livello mondiale per il futsal femminile e questo ci mette al centro dell’attenzione. Essere considerati la società leader di una nazionale che, secondo me, potrebbe essere una delle sorprese in positivo dei Mondiali, è una grande soddisfazione. Anche se, però, abbiamo dei dubbi sulla gestione in generale della nazionale di futsal femminile da parte della FIGC e da parte della Divisione e se richiesto, siamo pronti a presentare un progetto ad hoc per la crescita della nazionale femminile”.
Siamo alla vigilia del periodo clou della stagione, come ci arriva il Bitonto?
“Prima delle nazionali ho visto una squadra in crescita e convinta dei propri mezzi. Abbiamo mancato forse in decisione nel voler chiudere la partita sia con il CMB che con il Falconara. In entrambe le partite abbiamo avuto almeno il quadruplo delle occasioni per segnare dei nostri avversari ma alla fine abbiamo preso solo 1 punto in due partite. Sicuramente scenderemo ancora in campo per dare battaglia e provare a portare a casa altri trofei. Non abbiamo mai amato fare le comparse e non vogliamo iniziare adesso”.
Pensa che la squadra abbia sentito la sua assenza?
“Il rapporto con la squadra io lo vivo sempre molto intensamente e con la presenza fisica, forse, anche ingombrante. Quest’anno però la quadra di fatto non è a Bitonto e si allena in orari in cui è impossibile poter esserle vicina. Questa stagione è complessa anche per questo. Chi ci guarda da lontano non si rende conto che questa squadra non ha una struttura a Bitonto dove potersi allenare e per mesi l’Under 19 si è allenata in una palestra scolastica senza porte e senza linee del campo. La demolizione del PalaBorsellino e i tempi di realizzazione della nuova tensostruttura e del nuovo palazzetto ci stanno costringendo a rinunciare alla identità con il territorio che è una delle nostre risorte più importanti. Gli incontri intorno al parquet durante l’allenamento serale sono una delle abitudini che più ci mancano e che non vediamo l’ora di ripristinare”.
A che punto è la realizzazione delle strutture?
“Domanda difficile che andrebbe posta agli uffici del Comune di Bitonto. Teoricamente la tensostruttura dovrebbe essere consegnata entro la fine di questa stagione. Se fosse rispettata questa scadenza potremmo tornare ad allenarci a Bitonto sin dall’inizio della prossima. Per il Palazzetto la strada è più lunga, fermo restando le stringenti scadenze del PNRR, credo che prima dell’inizio del 2027 non potremo metterci piede. Ci aspettano ancora mesi difficili e da nomadi che metteranno a dura prova il nostro amore per questo progetto”.
Cosa vuole dire, per concludere, ai tifosi?
“Che li aspetto in tanti al Palazzetto di Mola di Bari. Abbiamo la fortuna di poter giocare ancora a pochi chilometri da casa. Anzi ringrazio la Regione Puglia che mette a disposizione dello sport per realizzare nel nostro territorio grandi eventi sportivi come è la Final Eight di Coppa Italia. Noi siamo obbligati a onorare al meglio l’evento. Non solo perché da due anni vinciamo questo trofeo ma perché dobbiamo regalare ai nostri tifosi altre gioie. Già da ora so di bitontini che vivono lontano o all’estero che si stanno organizzando per scendere in Puglia a inizio aprile. Dobbiamo ancora una volta regalare un grande spettacolo anche sulle tribune. Il Bitonto non è finito, la nostra società non ha nessuna voglia e nessuna intenzione di smettere. Chiunque vorrà succedere a noi nelle vittorie dovrà fare i conti con il Bitonto C5 di Silvano Intini”.
Ufficio Stampa Bitonto
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