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Ambizione Marzuoli: «Accostare il nome Granzette a quello di una squadra importante»Âť

 27/01/2022 Letto 459 volte

Categoria:    Femminile
Autore:    Alessandro Cappellacci
Società:    ROVIGO ORANGE





Il Granzette può tranquillamente candidarsi come la rivelazione della prima parte di stagione sul fronte Serie A femminile. Già, perché le arancionero, che nell’annata sportiva edizione 2020-21 si sono salvate soltanto al playout disputato contro il Pelletterie, si sono agevolmente assicurate la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia e un ritardo dalla capolista Falconara, in attesa dei recuperi, ammontante a una singola lunghezza. A guida della compagine di Rovigo c’è l’esperto tecnico Gianluca Marzuoli, che, di seguito, analizza il movimento femminile del Belpaese.

Dopo molteplici stagioni in Abruzzo, ricordando Montesilvano e Tombesi tra le altre, sta affrontando la sua prima esperienza in un'altra regione. Cosa c'è stato dietro la sua decisione e come si sta trovando in Veneto alla guida del Granzette?
Marzuoli: Dopo tanti anni e dopo aver allenato in tutte le categorie maschili e femminili in Abruzzo, era arrivato il momento di fare un’esperienza fuori regione. Esperienza cercata e voluta, una nuova opportunità di crescita, una necessità di mettersi ulteriormente in gioco. Volevo fortemente rientrare nel futsal femminile, visto i trascorsi nel Montesilvano dove ero stato bene sotto tutti i punti di vista, e tra le varie opportunità si è concretizzata quella del Granzette, una società modello per impegno e passione. Mi hanno accolto come meglio non avrei potuto desiderare: a distanza di qualche mese, devo dire di essere stato fortunato della scelta fatta. Mi trovo molto bene qua e spero di continuare a contraccambiare con il lavoro e il massimo impegno la fiducia della società.

La sua squadra è la rivelazione di questa prima parte di Serie A, con una F8 di Coppa in tasca e un bel bottino per l'obiettivo playoff. Qual è il suo bilancio sulla prima parte di stagione arancionera?
M: Un bilancio certamente positivo: siamo partiti con obiettivi minimi, ma non certo meno importanti, ovvero una salvezza tranquilla. Ci troviamo in questo momento una Final Eight di Coppa da disputare centrata con quattro turni di anticipo; una posizione di classifica tranquilla che ci fa affrontare le partite senza l’affanno e la pressione di dover vincere a tutti i costi, merito della squadra che è stata subito pronta a mettersi a disposizione dal primo giorno di allenamento. Abbiamo lavorato tanto per accorciare il gap con le altre compagini del campionato e, come sempre, il lavoro paga. Bisogna continuare a migliorare e credere in ciò che facciamo, sono sicuro che così raggiungeremo il nostro obiettivo prefisso a inizio stagione senza affanni. Alla fine della regular season, se ci saremo meritati di andare ai playoff, sicuramente ne saremo orgogliosi e felici.

Per quanto riguarda la massima categoria femminile in generale, invece, che idea si è fatto sul livello delle squadre e le rispettive interpreti?
M: Ritrovo la Serie A dopo 3 anni, e credo che si sia livellata in alto. Trovo rose ben attrezzate, ben organizzate e nessuna partita è scontata.

C'è qualche avversaria, finora, che le ha "catturato l'occhio" sul piano del gioco espresso?
M: Delle squadre affrontate finora, dico sicuramente il Falconara. Risultato a parte, è stata l’unica che mi ha trasmesso quella sensazione di forza fisica, tecnica e tattica molto evidenti. Una compagine completa in tutti i reparti.

Il primo trofeo se l'è aggiudicato il Falconara. Per lo scudetto e la Coppa, ritiene siano sempre loro le favorite o pensa che alla lunga possano uscir fuori anche altre contendenti?
M: In ottica scudetto, oltre al Falconara ci sono il Pescara, che sicuramente se la giocherà alla pari, e il TikiTaka, il quale con l’arrivo di Tampa ha sicuramente alzato di molto il suo livello di competitività e sarà un avversario molto ostico da battere per tutti. Un gradino sotto vedo Bitonto e Lazio, con lo Statte che potrebbe rientrare fra le grandi con i nuovi innesti di dicembre. In ottica Final Eight, invece, dipenderà dallo stato di forma in cui si arriverà alla competizione: essendo partite da dentro o fuori, tutte le squadre possono vincere.

La Nazionale femminile e la sua cittì sono state premiate col quarto posto ai Futsal Awards. Che idea si è fatto sulle Azzurre tornate recentemente in scena al Main Round dell'Europeo dopo lungo tempo per via dell'emergenza sanitaria?
M: Approfitto per fare i complimenti al cittì Francesca Salvatore, che nel tempo ha saputo formare e far crescere una Nazionale che solo qualche anno fa aveva un gap con le squadre più blasonate del pianeta non indifferente. Nelle ultime qualificazioni agli Europei, invece, ha dimostrato che quest’Italia si è avvicinata molto alle grandi, giocandosela alla pari, frutto dell’ottimo lavoro svolto in questi anni. Un peccato non vederle agli Europei, perché onestamente credo che ci siano squadre potenzialmente al di sotto della nostra. Forse sarebbe opportuno rivedere la formula dei gironi: puntualmente abbiamo lo scoglio Spagna alle qualificazioni, e buttarle fuori è onestamente molto difficile.

Che progetti ha nel futuro mister Marzuoli con il suo Granzette e non? C'è qualche obiettivo, esperienza o traguardo che le piacerebbe raggiungere?
M: Di obiettivi e sogni nel cassetto ce ne sono. Immaginare un qualcosa che possa accadere ti dà quella forza in più che ti spinge a fare sempre meglio, ma il mio sogno adesso si chiama Granzette. In questo momento sono totalmente concentrato in questo progetto, che ho sposato fin da subito con entusiasmo. Dobbiamo fare in modo che il nome del Granzette negli anni futuri sia accostato, oltre che alla grande passione e professionalità della società, a una squadra importante, che venga rispettata per la crescita avuta nel tempo.


Alessandro Cappellacci



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