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Salviati a C5Live: "Io, il Coronavirus, quel Direttivo e il futuro del futsal"

 06/04/2020 Letto 1553 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Redazione
Società:    VARIE





Un “malato” da futsal cura la sua astinenza tuffandosi “a bomba” nel passato, immergendosi fra i ricordi per prendere tutto ciò che di buono l’ultra ventennale esperienza ha insegnato, per utilizzarlo in un presente da pandemia da Coronavirus, in attesa di un futuro migliore. Stefano Salviati è stato contagiato dalla disciplina sportiva con il pallone da rimbalzo controllato sin dal 1992 e si trova a convivere per la prima volta con un mondo dove il calcio a 5 è scritto ma non giocato.

IERI “Curo questa malattia tornando indietro nel tempo, pensando a quello che era prima il futsal: c’erano meno campionati, niente visibilità mediatica e zero social, avevamo poco e ci arrabbiavamo anche più di adesso, ma avevamo l’intelligenza perfino di andare a cena insieme una volta terminata la partita. Ciò che mi manca di più è la perdita della qualità fra i dirigenti”.

OGGI Stefano Salviati vive il lockdown rispettando l’imposizione di dover restare a casa per il bene di tutti, vicino al proprio territorio ma sempre al fianco del futsal. “Devo fare i complimenti a Sibilia, noi siamo stati i primi a fermarci - sottolinea - e, visto il numero dei contagi, lo stop è arrivato al momento giusto. In Campania c’è una sorta di oasi felice, data dalla forza del suo comitato e di un Consiglio Direttivo capeggiato da Carmine Zigarelli che ci dà carta bianca per mostrare la vicinanza alle società. Il Coronavirus? Il mio primo pensiero va alle vittime, soprattutto a quei defunti che non possono essere accompagnati dai rispettivi familiari. Un plauso ai medici, ai volontari, alle forze dell’ordine”.

DOMANI sarà dura rimettere tutto in piedi. Un domani indefinito e che nessuno si può arrogare il diritto di definire, oggi. Un domani in cui si vada oltre il tanto fondamentale quanto ovvio concetto che la salute viene al primo posto. “Lo vorrei scrivere a caratteri cubitali: prima dobbiamo stare bene tutti, ma detto ciò perché spezzare il sogno di poter tornare a giocare? In Italia siamo diventati tutti virologi, ma questo è un male invisibile impossibile da prevedere. Io penso a tornare alla normalità, quando i nostri governanti ci diranno che tutto è davvero passato”. Quando il Coronavirus sarà un brutto ricordo, però, il futsal dovrà ripartire. “Abbiamo bisogno di una Divisione unita, mi auguro che tutti mettano da parte le rispettive situazioni personali, perché è di una gravità assoluta il fatto di non essere stati capaci di organizzare un Consiglio Direttivo. E la colpa è di tutti. Bisogna sedersi davanti a un tavolo, rispettare perfino la distanza, capire la situazione e qual è il bene comune, senza nasconderci dietro una tastiera, scrivere sui social per fare campagna elettorale”. Questo Coronavirus ci deve insegnare che siamo nessuno davanti alla morte e che i rapporti umani valgono più di tutto. Abbiamo l’obbligo morale di dare risposte alle società”.

LA CRISI Come superare l’inevitabile crisi? Salviati una mezza idea attuale ce l’ha. “Certamente sono preoccupato per il movimento basato sugli imprenditori che stanno vivendo un momento particolare – continua - magari questa crisi potrebbe essere superata anche con degli incentivi all’atto dell’iscrizione. Ingaggi dimezzati ai giocatori? Io appoggio qualsiasi impegno nel quale le parti siano d’accordo fra le parti. I furbetti? Se c’è qualcuno che sta sfruttando questa situazione, sarebbe veramente vergognoso”. Chiosa su C5Live. “Ci tengo a sottolineare il grande lavoro che avete fatto e che state facendo - conclude - la diretta streaming per le finali di coppa della C1 laziale è stata davvero qualcosa di grande”.

Redazione C5Live   

 



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