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#FutsalMiManchi, Calabria e quella semifinale playoff: "Di nuovo in porta dopo 5 anni..."

 10/04/2020 Letto 677 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Redazione
Società:    VARIE





Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. David Calabria, attuale tecnico del Progetto Futsal, non dimenticherà mai la stagione 2003-2004 alla guida della Stella Azzurra Ostia, quando, dopo cinque anni dalla sua ultima partita disputata, tornò a difendere i pali per un giorno.

LA VIGILIA - “La settimana della trasferta contro il Polignano, valevole per il ritorno della semifinale playoff di Serie B - racconta Calabria -, si infortunarono contemporaneamente i nostri due estremi difensori. Marco Crupi, che allenava insieme a me la Stella Azzurra, propose di tesserarmi, così da poter sfruttare le mie qualità come portiere di movimento. Fui favorevole alla sua idea, nonostante fossero passati ben cinque anni dalla mia ultima gara”.

IL MATCH - Calabria attese soltanto un tempo prima di poter riprovare l’adrenalina del futsal giocato: “Recuperammo in extremis uno dei due portieri, così assistetti alla prima frazione dalla panchina - racconta -. All’intervallo, sotto di due reti a zero, Crupi mi chiese se me la sentissi di giocare e gli risposi, scherzando, che in qualità di direttore tecnico l’avrei esonerato se non fossi sceso in campo. Lui mi fece entrare e, con il risultato di 5-3 a nostro favore, riuscimmo a recuperare la sconfitta per 6-4 dell’andata”. I supplementari furono letteralmente al cardiopalma. “Il Polignano, a un minuto e mezzo dalla fine, realizzò, con un calcio di rigore, il gol che sembrava poter essere decisivo. Soltanto cinque secondi più tardi, grazie a un nostro schema, tirai un autentico missile, che, dopo aver colpito i due pali, si insaccò alle spalle del portiere avversario, ammutolendo il pubblico di casa e regalandoci, di fatto, la qualificazione”.

IL GIORNO DOPO - L’ottima prestazione di Calabria non passò inosservata: “Giocai una partita bellissima, nonostante i cinque anni d’inattività - chiosa -, così, il giorno dopo, venni contattato dalla dirigenza dello stesso Polignano, che mi propose di accasarmi con loro nella stagione successiva, non sapendo fossi l’allenatore della Stella Azzurra. Inoltre, non essendoci ancora i social, il direttore generale non mi riconobbe e mi disse che portavo proprio il cognome di un forte portiere ex Nazionale di qualche anno fa: rimase stupito quando gli confermai la mia identità, raccontandogli la storia di quella assurda settimana”.


Alessandro Cappellacci



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