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Italfutsal, non passiamo più il livello medio-hard: semplici coincidenze oppure no?

 08/09/2022 Letto 685 volte

Categoria:    Nazionale
Autore:    Redazione
Società:    ITALIA





Un sottile, più o meno, fil rouge sta accompagnando la difficile e impegnativa ricostruzione di un’Italfutsal ultra competitiva, in tutte le sue espressioni: Nazionale e Under 19. Solo il tempo dirà se si tratta di semplici coincidenze oppure no, ma prendendo spunto dal mondo del gaming, che va tanto di moda oggi giorno, Azzurri o Azzurrini non riescono più a superare non tanto il livello pro, ma quello hard, medio-hard.

LIVELLO NOOB E LIVELLO PRO - Era già capitato all’Italia di Alessio Musti, capace di superare perfino il livello pro pareggiando contro l’Argentina campione del mondo in carica, una partita che francamente meritavamo di stravincere. Anche sotto l’egida Bellarte le sue Italfutsal con le big non sfigurano: vedi la prestazione a tratti sontuosa con un Kazakhstan più forte eppure messo alle corde per più di un tempo a Euro 2022, leggasi l’exploit di un Under 19 che vince in Spagna con la fortissima Rojita. Livello “noob” (principiante) e livello “beginners” (iniziale) sono più o meno assodati, e in questo futsal internazionale sempre più competitivo dove diminuiscono tanto a vista d’occhio quanto fast le nazionali-materasso, non è affatto scontato: l’Italia con le “piccole” non sbaglia.

L’ULTIMO INDIZIO - Il problema è il livello hard, medio-hard. Musti perde la possibilità di giocarsi il Mondiale lituano non tanto per la sfida impossibile contro il Portogallo futuro campione del mondo, ma perché pareggia 2-2 una partita stregata con la Finlandia. Anche la Nazionale di Bellarte “prende a pallonate” (stats alla mano) il roster che fu di Micio Martic all’ultimo Europeo: altra partita stregata, altro pareggio pesantissimo da digerire, a conti fatti decisivo per l’eliminazione nella fase a gironi. L’ultimo indizio arriva dall’Europeo U19. La partita con un Portogallo già di per sé molto superiore non fa testo: il livello era già pro, ma se ci facciamo tre gol da soli in 11’ effettivi, sbagliamo un rigore, due tiri liberi e altrettante occasioni a porta spalancata in un primo tempo da incubo, non può che finire in goleada. Il rimpianto è ancora una volta contro una rivale di livello medio-hard, perché quella Polonia carica di enorme fisicità abbinata a una buonissima tecnica, era già stata in semi nel primo Europeo di categoria: noi a tratti la dominiamo, prendiamo legni su legni, c’è il solito portiere di turno (Lach) che fa il fenomeno. Ma quel livello medio-hard non viene superato. Ecco quella domanda che (ri)sorge spontanea e si trasforma in spunto di riflessione: questo fil rouge è una semplice coincidenza, oppure un indizio su cui lavorare?

Redazione C5Live



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